giovedì 3 febbraio 2011

Certificazione energetica dei condomini


La valutazione della prestazione energetica ai fini della certificazione energetica degli edifici collettivi , quali ad esempio gli edifici condominiali, dotati impianto termico centralizzato, distingue tra edificio con o senza il sistema di contabilizzazione del calore per ogni singola unità immobiliare.

Il DM 26 giugno 2009 “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici” nell’Allegato A, al punto 7.5, individua i criteri di calcolo in caso di impianti centralizzati con o senza contabilizzazione. 



Per chiarire cosa intenda il legislatore e quali siano le opzioni da adottare ai fini del calcolo termotecnico e della certificazione energetica, in primo luogo occorre distinguere tra:
• la valutazione della prestazione energetica e del fabbisogno di energia primaria (in kWh/anno) che tiene conto delle caratteristiche geometriche e termofisiche dell’intero edificio o dell’unità immobiliare, e dei rendimenti dei sottosistemi dell’impianto di riscaldamento
• l’espressione dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (kWh/m2anno)
• l’attribuzione di tale valore nella redazione dell’Attestato di Certificazione Energetica. Nel primo caso si deve far riferimento a quanto prevedono le procedure di calcolo delle UNITS 11300 parte 1 e 2, mentre a fini della redazione dell’Attestato di Certificazione Energetica per una singola unità immobiliare, oppure per l’intero edificio, si deve fare riferimento alla presenza o meno del sistema di contabilizzazione.

Impianti autonomi, impianti centralizzati con o senza contabilizzazione del calore
La procedura di calcolo della prestazione energetica prevede il calcolo del fabbisogno di energia termica utile secondo la UNITS 11300 parte 1, e l’applicazione dei rendimenti dei sottosistemi dell’impianto di riscaldamento (emissione, regolazione, distribuzione e generazione) per determinare l’energia primaria.
Nel caso di edifici collettivi dove le singole unità immobiliari sono dotate, ciascuna, di un impianto autonomo (molto comune negli edifici costruiti dopo l’approvazione della Legge 10/1991) il calcolo del fabbisogno di energia termica utile tiene conto esclusivamente della caratteristiche geometriche della singola unità immobiliari.

Il calcolo dipende dal numero e dalle caratteristiche delle chiusure opache a contatto con l’esterno o verso ambienti non climatizzati, nonché del loro orientamento. Ne consegue che, a seconda del posizionamento dell’unità immobiliare rispetto al resto del condominio (unità al piano terra, a contatto con la copertura o nei piani intermedi), a parità di caratteristiche termofisiche (trasmittanza) degli elementi di chiusura, il fabbisogno di energia termica utile è diverso tra una unità immobiliare e l’altra.

Al fabbisogno di energia termica utile si sommano le dispersioni del sottosistema di emissione, di regolazione, di distribuzione e di generazione, in relazione alle caratteristiche dell’impianto autonomo e del generatore di calore
. Ne consegue che il valore dell’energia primaria, e quindi dell’indice EPi, varia tra una unità immobiliare e l’altra anche in relazione alle caratteristiche dell’impianto di riscaldamento ed alla presenza (o meno) di generatori con produzione combinata di acqua calda sanitaria.
Nel caso di certificazioni energetiche può accadere che nello stesso condominio, gli appartamenti ricadano in Classi Energetiche diverse.Nel caso di edifici collettivi dotati di impianto di riscaldamento centralizzato la legislazione distingue due casistiche: con o senza sistema di contabilizzazione.

Tale distinzione è presente nella norma UNITS 11300 parte 2 per il calcolo dell’energia primaria, dato che il calcolo dell’energia primaria tiene conto:
• delle caratteristiche geometriche e termo fisiche dell’intero edificio
• dei rendimenti dei sottosistemi di emissione e regolazione delle singole unità immobiliari
• del rendimento di distribuzione e di generazione per l’intero edificio.

Per quale ragione è necessario distinguere tra impianti centralizzati con e senza sistema di contabilizzazione? 
La presenza dei sistemi di contabilizzazione, e relativi ripartitori o contacalorie, consente di attribuire a ciascuna unità immobiliare, lo specifico consumo di energia in relazione all’uso dell’edificio, all’esposizione ed alle caratteristiche geometriche e termo fisiche. Quando non è presente il sistema di contabilizzazione per singola unità immobiliare, i consumi energetici dell’edificio vengono ripartiti tra le singole unità immobiliari, in base ad altri criteri (non termotecnici) quali:

• millesimi di proprietà
• millesimi di riscaldamento
• consumi storici o altri criteri di tipo giuridico e non tecnico.

La certificazione energetica degli edifici è stata introdotto dalla Direttiva 2002/91/CE e dai successivi provvedimenti nazionali e regionali, al fine di informare ed orientare i detentori,proprietari o acquirenti degli immobili, sulla prestazione energetica e quindi sui possibili costi energetici dell’edificio, durante il suo utilizzo.
La relazione tra “classe energetica” e “costo energetico” è richiamata anche nella nuova Direttiva 2010/31/UE, che sostituisce la Direttiva 2002/91/CE, ed è da recepirsi entro il 2012.Nel caso di un edificio collettivo esistente senza impianto di contabilizzazione del calore i costi energetici, non dipendono dalle caratteristiche intrinseche dell’unità immobiliari, e quindi la valutazione e la classificazione energetica deve riferirsi all’intero edificio.
Viceversa nel caso di un edificio collettivo con impianto di contabilizzazione del calore è possibile conoscere la prestazione energetica della singola unità immobiliare, in base alla quale si dovrà attribuire la prestazione e la classe energetica ed i relativi costi.
Queste le ragioni per le quali è obbligatorio distinguere il calcolo e la redazione dell’Attestato di Certificazione Energetica a seconda della presenza o meno del sistema di contabilizzazione.

La procedura di calcolo della prestazione energetica 


Come si è detto la norma UNITS 11300 Parte 2 “Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria” non prevede una specifica procedura di calcolo nel caso di impianti centralizzati con contabilizzazione.
La procedura di calcolo consente di determinare, a partire dal fabbisogno di energia termica utile calcolato con la UNITS 11300 parte 1, le perdite di energia dell’impianto in base al rendimento di ciascun sottosistema. I rendimenti del sottosistema di emissione e del sistema di regolazione sono riferiti ad ogni singola zona termica, che nel caso di edifici collettivi, in genere, è la singola unità immobiliare o porzioni di essa.
Il fabbisogno di energia di termica utile effettiva (Qhr), che coincide con l’energia di output del sottosistema di distribuzione (Qd,out), è dato dalla somma del fabbisogno di energia termica utile per il riscaldamento (Qh,nd), delle perdite del sottosistema di emissione (Ql,e) e di regolazione (Ql,rg), calcolato per ogni singola zona termica al netto dell’energia termica recuperata dall’energia elettrica del sottosistema di emissione. Il calcolo del fabbisogno di energia termica utile effettiva è dato dalla formula [1]


Qhr = Qh,nd + Ql,e + Ql,rg – Qaux,e,lrh [kWh]

Nel caso di impianti autonomi i rendimenti del sottosistema di distribuzione e di generazione sono attribuiti alla singola unità immobiliare. Il calcolo dell’energia primaria è quindi dato dalla formula [2].

Qp = (Qhr + Ql,d + Ql,gn) ⋅ fp,i+ + Qaux,e ⋅ fp,el [kWh]

dove
Ql,d sono le perdite di energia del sottosistema di distribuzione
Ql,p sono le perdite di energia del sottosistema di generazione
Qh,aux,e sono i fabbisogni di energia elettrica
fp,i è il fattore di conversione del combustibile, pari a 1 nel caso di gas metano

fp,el è il fattore di conversione dell’energia elettrica, pari a 1/0,46 secondo la Delibera AEEG EEN 003/08

L’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale dell’unità immobiliare è quindi dato dala formula [3].

EPi,UI = Qp,UI/SUUI [kWh/m2anno]


dove SU è la superficie utile dell’unità immobiliare espressa in m2.
Nel caso di impianti centralizzati, con o senza contabilizzazione del calore, il calcolo del fabbisogno di energia primaria totale è dato dalla sommatoria del fabbisogno di energia di termica utile effettiva (Qhr) per ogni unità immobiliare, al quale si applicano le perdite di calore del sottosistema di distribuzione e generazione relativo all’intero edificio, come da formula [4].

Qp,ED = (ΣUI,j Qhr,UI,i + Ql,gn,ED) ⋅⋅ fp,i+ Qaux,e,ED ⋅ fp,el [kWh]

dove con il pedice j si indicano i valori delle singole unità immobiliari j.
L’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale dell’intero edificio è quindi dato dalla formula [5]:

EPi,ED = Qp,EDUI,jSUUI,j [kWh/m2anno]

dove la superficie utile è data dalla sommatoria delle superficie utili di tutte le unità immobiliare espressa in m2. L’indice calcolato con la formula [5] è riferito all’intero edificio e non consente di distinguere il fabbisogno tra le singole unità immobiliari. Al valore calcolato con la formula [3] e con la formula [5] occorre aggiungere il fabbisogno di energia per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS), in particolare nel caso di produzione combinata o in centrale termica.

Fonte