mercoledì 4 gennaio 2012

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L'aumento della spesa per l'approvvigionamento energetico e la crescente consapevolezza del pesante impatto sull'ambiente delle politiche energetiche adottate fino ad ora, ha sollecitato l'attenzione riguardo al contenimento dei consumi energetici e all'utilizzo di fonti rinnovabili.
In particolare si è focalizzata l'attenzione sulle prestazioni energetiche degli edifici, residenziali e del settore terziario, portando l'Unione Europea ad emanare una direttiva relativa al "Rendimento energetico degli edifici", con lo scopo di affrontare in modo globale il contenimento dei consumi energetici.
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Infatti il fabbisogno di energia da ridurre deve essere inteso comprendendo tutti i consumi, dal riscaldamento alla climatizzazione, dalla produzione di acqua calda sanitaria all'illuminazione.




La Direttiva Europea 2002/91/CEdel 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico degli edifici è vincolante per gli Stati membri dell'Unione ed è stata recepita entro il gennaio 2006.
Le indicazioni e prescrizioni della Direttiva per il contenimento dei consumi hanno obbligato i legislatori delle varie nazioni ad adottare provvedimenti volti a:
  • fissare i requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici di nuova costruzione;
  • imporre i requisiti minimi di prestazione energetica per edifici di notevoli dimensioni soggetti a ristrutturazione;
  • adottare un protocollo di ispezione degli impianti termici;
  • definire una metodologia di calcolo per il rendimento energetico integrato degli edifici;
  • procedere alla certificazione energetica degli edifici.

Vogliamo prestare particolare attenzione alla certificazione energetica degli edifici, per le notevoli implicazioni che comporta, anche per i singoli cittadini.
Tale concetto innovativo era già stato introdotto in Italia dalla Legge 10/91, mai attuata per assenza delle regole tecniche di attuazione, inizialmente spettanti ai Ministeri di competenza e successivamente demandate alle Regioni. La direttiva richiede agli stati membri europei di provvedere affinché gli edifici di nuova costruzione e gli edifici esistenti che subiscono ristrutturazioni significative, soddisfino requisiti minimi di rendimento energetico, cioè sia tenuta sotto controllo “la quantità di energia effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard dell’edificio, compresi, fra gli altri, il riscaldamento e il raffreddamento”. L'Attestato di Certificazione Energetica deve essere messo a disposizione in fase di costruzione, compravendita o locazione di un edificio e in esso devono essere riportati “dati di riferimento che consentano ai consumatori di valutare e raffrontare il rendimento energetico dell’edificio” e “raccomandazioni per il miglioramento del rendimento energetico in termini di costi-benefici”.La certificazione energetica degli edifici è obbligatoria per tutte le categorie di immobili e deve essere approntata secondo varie scadenze temporali, con l'obiettivo di dotare progressivamente tutti gli edifici di un documento che possa fornire agli interessati informazioni in merito al comportamento energetico dell'immobile, valorizzando sul mercato quelli con migliori performance e generando una spinta virtuosa volta al miglioramento del patrimonio immobiliare.